Neverwinter Nights Wiki
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“Eterno Oscuro. Una parola che ispira reverenza. Un incubo di cui si ha un vago ricordo, di cui si vocifera, di cui si ride e su cui si scherza, per coloro che, ignari della sua consistenza, vivono sulle terre di luce.Ma è un dipinto capace di lasciare un solco permanente sui volti di chi l'ha vissuto. Di incidere una maschera di timore, di far scendere un brivido lungo la schiena, al suo solo ricordo.Chi l'ha vissuto per poi ritornare alla luce, ha un valido motivo per ringraziare i propri Dei.Ma lì, nel luogo maledetto dalla luce, gli dei non esistono. Non sono che un nome vanamente invocato, spento nel silenzio di tenebre sempre affamate.Eterno Oscuro è il nome di un mondo che ha i suoi Dei, le sue certezze, le sue leggi. Un mondo senza luce, fatto da notti senza stelle. Un mondo che nega la vista, ma che assottiglia qualsiasi altro senso.Un mondo di bestie affamate, affamato a sua volta dei propri abitatori.L'Eterno Oscuro è un incubo. Per chi ne parla senza averlo visto. Per chi lo ha vissuto, per chi vi è intrappolato.Questo è il mondo dei drow. Degli assassini nati tali e morti come tali in esso.Il mondo dei Duergar, dalle fucine immortali, il cui fuoco avvampa senza giungere mai al cielo.Il mondo degli swirfnweblin. Gli astuti, invisibili. Le eterne vittime che però conoscono la sua preda. Che hanno imparato a sopravvivere nella sua tana.L'Eterno Oscuro è stato il mio mondo. Lo porto sulla pelle. Lo rivivo nei ricordi.I suoi tetri panorami hanno oscurato per sempre la mia vista.Ora la pelle brucia, arde a contatto col sole.Ora apro i miei occhi a vaste distese di cieli cangianti, a masse infinite ed aperte di mari ed oceani.Ora sperimento la speranza, la fiducia... i sentimenti degli umani, senza considerarli debolezze cui far leva per sopravvivere.La lingua non basterà a narrarvi dell'Eterno Oscuro.Userò le mie paure, i ricordi di terrore che esso ha scolpito nella mia anima.

Benvenuti nel mio vecchio mondo.”

Sauzer Kalfeyn


SOMMARIO · Eterno Oscuro, cenni storici e luoghi di interesse. · Creature dell’Eterno Oscuro · Guida ai funghi dell’Eterno Oscuro · Oggetti dell’Eterno Oscuro


CAPITOLO I[]

tratti dell eterno oscuro

“Guardati, e vedrai solo ombra…

Urla la tua potenza… ascolterai soltanto silenzio…

Scopri una tua debolezza e verrai divorato… Cosi è.

Una regola creata da una dea crudele per il suo reame, nessuno può cambiarla. Per quanto forte tu possa divenire, pochi ti sfideranno mai apertamente.

Eppure soccomberai.

Perché qui la vera potenza è la tenebra. La culla di coloro che non posseggono alcuna forza, ma la loro arma vincente contro chiunque, potenti maghi o astuti combattenti.

Lolth divora tutto. E se ti comporterai bene servendola come schiavo allora non ti divorerà nel corpo, ma si nutrirà comunque della tua anima. Invecchierai nella paura, e lì, nel tuo angolo d'ombra, ti illuderai di essere il vero padrone di te stesso, in una città dove la proprietà di se stessi non esiste. Entrate nella mia patria, visitate Sharass'Teyl, e lasciate che la vostra vita si consumi dietro ad un vicolo, che il vostro sangue fluisca sulla lama di qualche assassino, in un luogo in cui nessuno canterà le vostre gesta, in un luogo in cui tutto ciò che siete sempre stati non conta. Un luogo in cui la vostra morte serve solo il prestigio del vostro uccisore.Patria della debolezza dello spirito, e della sua corruzione.

Strutturata secondo una precisa e rigorosa legge, pur essendo la nemesi dell'ordine stesso.

Venite e morite. Un sacrificio in più per Lolth, in una terra che di eterno e immutevole possiede solo la crudeltà... Questa è la mia casa, questo il mio destino. Ma finchè avrò le mie lame, e l’uso delle mie braccia, saprò difendermi contro i folli adoratori di colei che regna sul suo trono aracnide. Combattere la fiera razza drow… Chi sono io per poterla vincere? Chi sono mai stato nella mia vita? Non vi sono parole da esprimere, perché nessun drow merita di poter parlare. Loro con la bocca sputano soltanto veleno e menzogna.

Quindi, “Lotta!” sarà il mio verbo. E tacerò, sino alla vittoria.”

T'Zarkan Do'Kiannor, tratto da "Tempesta di rabbia"



Guida al Sottosuolo 01

Raggiungere l'Eterno Oscuro[]

Molte sono le vie per raggiungere il Sottosuolo di Elkantar. La logica convenzionale attribuisce almeno due ingressi al sottosuolo per ogni nazione del continente. Pochi esseri conoscono tutte le uscite dell'Eterno Oscuro, ed ancor meno di essi è disposto a rivelarle. Le due uscite più rinomate sono: #Il varco di Marmorean e Daraan Bator. Sia gli Swirfneblin che i nani posseggono accessi diretti al soprasuolo dalle proprie città.

  1. L'Antica cripta degli umani. Si narra che Skaal'Kreyn abbia aperto questo varco verso la luce durante le guerre dei Sigilli, nella Seconda Era. La via conduce all'Eterno oscuro attraverso vari livelli di una cripta nel cimitero della capitale umana di Aequitalas. dati i non-morti presenti nella cripta ed i demoni che presidiano quella porzione di sottosuolo, pochi drow sopravvivono alla salita ed ancor meno umani riescono a compierla fino alla fine verso il basso.

Vi sono anche due uscite, di cui però so poco: 1

  1. La prima si trova a nord di Garaath Fell'k. Viene usata dai seguaci di Vhaeraun per raggiungere la superficie. Non ho idea di dove sbuchi, ma si dice che la via verso l'alto sia ardua.
  2. La seconda via è quella che ho usato per raggiungere la superficie. E' relativamente breve, ma bisogna seguire le correnti di un fiume sotterraneo, in una caverna che lo fiancheggia. La caverna si trova ad ovest di Sharass'Teyl ed a sud ovest di Vleskaraagh.

LUOGHI DI INTERESSE DELL'ETERNO OSCURO[]

Forra di Norak[]

La Forra di Norak è un ampia fenditura che parte dalle porte di sharass’Teyl fino a giungere all’inizio dei domini Duergar. Gli enormi monti sotterranei della zona nascondono rocche di potenti drow, isolatisi dal centro della metropoli, mentre tra i grandi funghi violetti è possibile scorgere alcuni accampamenti di crepuscolari o sparuti gruppi di orrori uncinati.A nord si trova un piccolo lago sotterraneo, il Gwynaor, in un punto nel quale il soffitto della caverna si restringe. I drow hanno piazzato delle luci magiche lungo i tragitti rocciosi che costeggiano il lago, che conducono verso i domini dei Duergar. Lungo la via principale invece si snodano le profonde caverne che serpeggiano verso Dyon G’Ennivalz. La Forra prende il suo nome da Norak, un vecchio lichdrow che dimorò decenni addietro in un enorme castello a nord della valle sotterranea.

Forra di Norak



Antri profondi[]

L’intricata rete di cunicoli ad ovest di Garaath fell’k prende il nome di Antri Profondi. La terra in quel punto è umida e poche luci riescono a perforare la perenne coltre di tenebra del luogo. Oltre i temibili ragni che infestano i suoi buchi, si dice che esista l’ingresso per l’impero perduto di Ithrogaarde, oramai un regno di demoni ed altre orrende creature.

Antri profondi

Fiume Assorbiluce[]

Il tenebroso fiume Assorbiluce serpeggia tra gli oscuri meandri delle caverne ad est della Forra di Norak. Le sue acque sono sempre impetuose, poiché esso sorge da un lago delle superficie e scende ad alta velocità attraverso un’angusta serie di stretti e frastagliati cunicoli. I mindflayer eressero un ponte sulle violente sponde del fiume. Nonostante i secoli, il ponte mantiene ancora la sua magica resistenza, anche se ora ne fanno molto più uso i drow che non i Mind Flayer.


Fiume assorbiluce



Dominio Duergar[]

I Domini Duergar si estendono per buona parte dell’Eterno Oscuro centrale. La possente Vleskaraagh domina la porzione a nord di Sharass’Teyl e quella a sud-ovest di Daraan Bator. Le sue fucine non si spengono mai, innalzandosi verso l’enorme caverna senza soffitto. Vleskaraagh è raggiungibile dagli oscuri domìni ed è collegata al cuore del Sottosuolo. Gode di una posizione privilegiata seppur pericolosa da mantenere. Ad ovest dell’ingresso della roccaforte si trova una zona mercantile che può comodamente paragonarsi a quella di Dyon G’Ennivalz, data la ricercatezza del suo oggettame.


Dominio duergar



Caverne di Khoraon[]

Oltre le gelide sponde dell’Assorbiluce si estende un lungo ed ampio cunicolo, modellato naturalmente dai drow per consentire l’accesso alla magica Dyon G’Ennivalz. Il cunicolo però si creda nasconda tra i suoi vasti campi di funghi due passaggi segreti, uno che conduce verso una comunità di Illithid, la seconda verso una caotica area di Magia selvaggia, presidiata da alcuni demoni sfuggiti al controllo dei loro evocatori.


Caverne di Khoraon

Viscere della terra (Antiche sale di Bleyderak)[]

Nelle profondità del vulcano Batorian, patria dell’Impero nanico di Daraan Bator, la terra annuncia il suo passaggio verso l’Eterno Oscuro attraverso una serie di antiche cripte naniche, ancora abitate dagli spettri degli antichi condottieri morti contro i Duergar. Ancor più in profondità, sotto le antiche sale di Bleyderak, si estende la porzione Nord-est del sottosuolo, chiamata Viscere della Terra.


Viscere della terra

Squarcio di Thry-Khan[]

Lungo il versante ovest dei Monti Talamont, svariate miglia sotto la crosta terrestre, si stende il territorio della più grande tribù goblin dell’Eterno Oscuro. Lì dove neppure i goblin osano addentrarsi però, riposa l’innaturale quiete del profondo baratro conosciuto come Squarcio di Thry-Khan. Il baratro è un enorme taglio nella terra, attraversato da un tortuoso lembo di roccia, abitato da folli duergar.


Squarcio di Thry-Khan

Grande Oscuro[]

Lungo le buie propaggini delle Viscere della Terra, il sottosuolo pare arrestarsi dinanzi all’enorme Acquatetra, il mare sotterraneo su cui a sud affaccia Sharass’Teyl. L’unico modo per giungere verso la capitale drow però è rubare un’imbarcazione ai temibili giganti delle pietre presenti sulle sue rive, in eterna lotta contro la città Kuo-toa di Sh-ak Tuqua.


Grande Oscuro

Profondità di Gorash Tor[]

Ad ovest di Garaath Fell’k, la metropoli condannata, riposano le profondità di Gorash Tor, angusti cunicoli abitati da aracnidi mortali e progenie mezzo-immonde. Oltre di esse e possibile proseguire per Ithrogaarde oppure verso sud, in direzione della magica Dyon G’Ennivalz.


Gorash Tor

Margine dell’Oblio[]

Non tutti gli imperi nanici delle ere passate sono sopravvissuti all’inclemenza dell’Eterno Oscuro. Ne è una testimonianza Ithrogaarde, cosi come l’antico reame senza nome, appartenuto ad un epoca cosi antica che nessuno dei suoi precedenti abitatori lo rammenta. Soprattutto perché nessuno dei suoi abitatori è mai vissuto così a lungo. Sepolto a nord di Vleskaraagh e subito ad ovest dello Squarcio di Thry-Khan, il reame, rinominato Margine dell’Oblio, trasuda un area di morte cosi tangibile da allontanare persino i più risoluti predatori del profondo. I piani superiori sono gremiti di non morti potenti, e si dice che chiunque risieda troppo a lungo in tali rovine devastate dalla morte, diventi un non-morto a sua volta. La zona meno profonda invece è infestata da non-morti inferiori e manti assassini.


Margine dell'Oblio

Ventre del Gigante[]

Poco a Nord delle magiche mura di Dyon G’Ennivalz riposa una sontuosa fila di grosse caverne, abitate da svariate tribù di giganti delle pietre. Si dice che esista addirittura un passaggio verso la superficie oltre le loro enormi tane, ma spesso la maestria e la crudeltà dei giganti formano un consistente avvertimento a non cercarlo.


Ventre del Gigante

Zakhelfyr, la Voragine Eterna[]

Esiste qualcosa che può gremire gli incubi delle creature più fameliche, persino dei grandi predatori del sottosuolo. Persino il più forte, potrebbe temere se stesso. Questa è solo una delle mille paure cui da vita la Voragine Eterna, chiamata Zakhelfyr. Contro le sue pareti si trovano civiltà perdute, creature sacrificate. Il dolore diventa personificazione ed il silenzio è capace di fendere l’anima cosi come una lama farebbe con le tenere carni. Ogni apparenza diviene incubi nella Voragine Eterna. Dyon si affaccia sulla stessa Voragine, fortunatamente fin ora i potenti sortilegi degli arcimaghi del Sorrtilex sono riusciti a placare la malevola essenza dell’immenso abisso.


Zakhelfyr

Solco di Volkenaar[]

Racchiuso tra il Margine dell’Oblio e la metropoli condannata di Garaath Fell’k, la gola conosciuta come Solco di Volkenaar ospita una delle più nutrite comunità di Orog, arroccate all’interno di un presidio dentro la roccia. Prima delle porte della città drow si trova un villaggio di Crepuscolari, ostili verso coloro che ne invadono la patria.



CAPITOLO II Creature dell'Eterno Oscuro[]

CapII Eterno Oscuro


“Per me è una pratica comune osservare i drow negli occhi. Condividere il loro sguardo, inseguendo la futile speranza che nel loro animo alberghi qualcosa che gli rinfacci ogni giorno il disgusto per se stessi. Ma è come perdersi. Lontano da qualsiasi punto fisso. Come vagare nel buio più totale, addirittura abituandosi a questa cecità. Non otterrai risposte osservando un drow negli occhi, poiché essi non condividono che menzogne o colpi mortali in attesa nell’ombra, ed un tuo sguardo è soltanto inteso come gesto aperto di sfida.Innanzi ad un drow non puoi implorare pietà, perché loro non ne riceveranno mai, ne da ciò che disprezzano ne da ciò che adorano. Sono esseri che vivono aspettando il momento della loro morte, sperando che quando arrivi, essi possano rivelarsi i più forti. A volte in battaglia mi è stato detto che cerco la morte, che molte delle mie dispute sono senza senso e piene di pericolo. Ma chi mi offre questi consigli, anche se dal profondo del cuore, non potrà mai comprendermi. Perché non possiede il mio retaggio. Non conosce il mio odio. Non brucia ogni giorno, divorato dalla rabbia. Vive di una falsità che mi è stata negata dalla nascita. Ho rinunciato alla fuga per l’ombra, alla speranza per la sofferenza. Cerco spesso la morte e rifuggo la ricerca di una ragione per vivere. Non mi resta che guardare nei loro occhi e sperare di trovarvi un barlume di luce, pur ignorando il modo in cui questa ricerca, possa mai appagarmi. Solo in una donna ho letto tale luce, recondita e celata nel profondo dell’anima. E non importa quanto lontana essa fosse. Per quanto flebile ed incerta, prima o poi salterà fuori, ed anche quella sacerdotessa dovrà fare i conti con il suo credo, il suo animo ed il suo odio. Pochi drow sono costretti a questa sorte. Pochi credono nella ricerca di una luce nascosta nello spirito. Dividerò lo sguardo di ogni drow che ho innanzi, perché per quanto esso possa essere privo di pietà, di compassione e di affetto, nel momento della loro morte essi gemono come tutte le altre razze, e se proprio uno di loro vorrà chiedermi pietà prima che io lo finisca, allora rammenterò a me stesso a cosa la vita mi ha condannato, ed a cosa ho dovuto rinunciare. Rammenterò a me stesso che sono un drow, e lo ammazzerò, spegnendo il suo sguardo implorante. Non farò ne del bene ne del male. Perché il luogo in cui il suo spirito vagherà per sempre non avrà meno tenebra del cuore in cui si rifugiava da vivo.Questi sono gli elfi oscuri.Alcuni solcano terre battute dalla luce, e si proclamano progenie delle tenebre... ... vestono spoglie mortali, effimere, e profetizzano l'avvento del male imperituro... ... esaltano il dolore osannandone le atrocità, ma soffrono quando esse vengono inferte a loro... Non conoscono il vero male, non ne sono veri figli, altrimenti... non tremerebbero al suo cospetto.”

T’Zarkan Do’Kiannor Tratto da “Tempesta di rabbia” di Sergio Roncucci




Nelle perenni ombre dell’Eterno Oscuro dimorano creature infide e malvagie, alcune corrotte dai poteri della terra, altre invece modificatesi a causa dei lunghi anni di permanenza nei luoghi più inaccessibili del sottosuolo. Oltre alle ben rinomate razze dei drow, duergar, swirfneblin ed illithid, l’Eterno Oscuro è gremito di molteplici creature. La maggior parte di esse non ha mai visto la luce del sole, altre invece considerano la superfice poco più che una mera leggenda.


Demone Ghour[]

I demoni Ghour sono un distorto incrocio tra orrende bestie taurine ed umanoidi robusti. La loro testa culmina con due corna, indurite magicamente dalle migliaia di lotte sostenute negli abissi di Bator. I Demoni Ghour sono molto resistenti ai normali colpi e posseggono la resistenza al alcuni elementi propria dei loro parenti baatezu. E possibile trovare i Demoni Ghour in qualsiasi punto in qualsiasi presidio occupato dai figli degli inferi.


Tanarruk[]

Contorte parodie degli orchi cui ereditano il sangue, i tanarruk sono il frutto di un malefico incrocio tra demoni ed orchi. Questi orrendi mezzo-immondi posseggono la forza propria della progenie orchessa, mista alle resistenza ed alla innata crudeltà demoniaca. Non esistono Tanarruk che viaggiano soli, essi possono essere trovati in tribù in alcuni dei luoghi più remoti dell’Eterno Oscuro.


Tanarruk

Manto Assassino[]

I Manti assassini sono dei malevoli e silenti predatori, capaci di attendere per interi anni le proprie prede. Assomigliano ad enormi pipistrelli dalle ali d’ombra ed abitano le antiche cripte oramai abbandonate da secoli o più. Il pericolo maggiore della loro presenza è costituito dal fatto che dispongono di poteri mentali, si muovono in gruppo e sono senzienti.


Derro[]

Creature folli e pericolose, i derro sono un’antica sottorazza nanica generata dagli influssi delle faerzress. Le tenebre perenni del sottosuolo e l’odio da parte delle altre razze li hanno eclusi da qualsiasi contatto sociale, alimentando nei secoli la loro diffidenza e l’odio nutrito verso qualsiasi altra creatura ma anche una sorta di pazzia insanabile. I Derro sono degli stregoni quasi naturali, e la loro follia li rende imprevedibili. Di solito dimorano nei recessi più oscuri e profondi dell’Eterno Oscuro, come gole, dirupi o baratri.


Crepuscolare[]

I crepuscolari sono dei malevoli folletti delle profondità. Il loro aspetto potrebbe ingannare uno sprovveduto viandante, visto che emanano una placida luce azzurra e sono simili ai pixie della superficie. Tuttavia le loro capacita ammaliatrici e la loro malvagità bastano a farli evitare dai più saggi abitatori dell’Eterno Oscuro. I Crepuscolari abitano in colonie, quasi sempre situate a poca distanza dalle grandi città drow.


Crepuscolare

Guardiano Runico[]

I Guardiani runici sono antichi costrutti, di cui si è smarrito nei tempi i segreti della loro costruzione. Forgiati dalla maestria di nani e duergar delle antiche ere, questi costrutti sono sopravvissuti ai loro creatori, ed ora vegliano sugli antichi tesori dei perduti imperi o di segrete entrate a vecchie roccaforti. Sono particolarmente resistenti a qualsiasi tipo di danno.


Kuo-Toa[]

Indiscussi padroni delle coste delle immense ed oscure distese d’acqua dell’Eterno oscuro, i Kuo-Toa sono una razza anfibia che infesta i bacini dei grandi fiumi, costruendo le proprie città ai margini delle grandi falde acquifere o dei mari senza luce del profondo. I Kuo-Toa sono malevoli e fortemente religiosi. La loro dea (Blidolpoolp) aiuta la razza dei Kuo-toa a prosperare ovunque le acque reclamino il sottosuolo, e le loro abilità e resistenze li rendono tenaci ed astuti nemici dei drow, giganti e duergar.


Orog[]

Gli orog, chiamati anche Orchi delle profondità, sono una sottorazza orchesca dell’Eterno Oscuro. Contrariamente ai loro cugini di superficie, gli Orog sono molto carismatici ed astuti. Fanno uso di magia in maniera quasi naturale e si riuniscono in gremite comunità, che spesso costituiscono un flagello per i grandi presidi del sottosuolo.


Orog

Orrore Uncinato[]

Gli orrori uncinati sono delle aberrazioni simili agli Umber-hulk del soprasuolo, che però compensano la mancanza di capacità magiche con una rapidità maggiore. Più piccoli dei loro cugini di superficie, gli orrori uncinati sono una vera piaga per le grandi città, poiché ne infestano le caverne circostanti, cacciando e divorando i più incauti o i più deboli. Si muovono quasi sempre in branchi.



CAPITOLO III: Guida ai funghi dell'Eterno Oscuro[]

“Non conosco con certezza il nome del Dio che mi ha dato la vita. Non so se, come mi è stato insegnato, sia stata davvero Lloth a creare la mia carne. Ma che essa, o chiunque sia, non mi maledica per l’odio incessante che nutro. Verso me stesso e verso la mia razza. Oggi ho sperimentato il più intenso tra i dolori, ed il mio cuore, se davvero questo involucro di carne ne possiede uno, ne serberà il triste ricordo per tutti i secoli di ancor più triste vita che mi attendono. Oggi ho sperimentato il dolore della perdita. Perdita di tutto quel che avrei dovuto amare, e che invece continua ad alimentare il mio odio.

Se quel Dio esiste, non mi maledica per le azioni che ho compiuto in quest’oscuro giorno. Oggi ho segnato la mia sopravvivenza nel sangue. Ho fronteggiato la morte, scoprendola nel viso di un drow che avrei quasi potuto considerare un amico. Ho calpestato la cenere del posto che avrei dovuto chiamare casa. Ho tolto senza alcuna remora la vita ad alcuni miei simili che vedevano in me l’unico spiraglio della loro salvezza. Ho affrontato la rabbia e la spada di drow che avrei dovuto considerare come mia famiglia. Mi sono battuto, e mentre le nostre lame si scontravano più e più volte, io rivivevo negli occhi di quei carnefici i ricordi dei momenti in cui un tempo li avrei difesi con la vita.

Il fuoco mi ha privato nuovamente di tutto, senza però riuscire a scalfire l’immenso gelo che mi attanaglia il cuore. Se un Dio esiste, non mi maledica per la sofferenza e l’infamia che oggi ho gettato sulla mia razza oscura.Che mi maledica per l’odio che nutro per lui, che mi maledica per le volte in cui ho gridato, invocando il suo nome nella mia anima, ottenendo in risposta il freddo silenzio delle morti altrui.

Che mi avveleni lo spirito e mi marcisca il sangue se non continuerò a nutrire odio per tutto questo. Oggi uno dei miei nemici, maestro d’arme del casato avverso, ha mostrato più valore di quanto alla mia razza sia dato concepire. L’ho sentito morire per mano di un verme. Una morte che avrebbe insegnato ai miei simili la forza di un valore che mai meriteranno.

Che i miei fratelli mi maledicano perché sono anch’io un drow, come io maledico me stesso in quanto tale. E che maledicano il giorno della mia nascita, perché prima ch’essi abbiano il tempo di maledirmi nel giorno della mia morte, io li avrò gia consegnati al giusto trapasso tra il dolce suono delle mie risa.Che mi maledicano ancora. Una o mille volte, anche se non ne avrò bisogno.

Meritata o meno, un giorno vivrò anch’io la mia morte. Prima di allora però, lascerò che secoli e secoli di battaglie mi scorrano addosso, osservando impassibile i cadaveri dei miei simili diventare polvere.”

T’Zarkan Do’Kiannor

Tratto da “Tempesta di rabbia” di Sergio Roncucci



L’ Eterno Oscuro pulsa di vita, nonostante le ombre dominino persino nelle sue maestose metropoli. Lontano dagli sgargianti bagliori delle grandi città, la natura distorce la propria presenza, abituando i propri figli alla perenne coltre di oscuro.E’ proprio lungo i tortuosi fiumi sotterranei o nelle umide caverne profonde che funghi e muffe ammorbano il suolo. Sebbene molti di essi diffondano spore acide o impestino l’aria di polveri tossiche, alcuni gettano forse l’unica parvenza di luce per potersi orientare nell’Eterno Oscuro, mentre altri addirittura possono recare sostentamento agli esploratori più attenti.


Fungo Platch[]

Il Platch è la varietà di fungo più diffusa nel sottosuolo. La sua forma è varia mentre le dimensioni variano da quelle del torso di un drow alla grandezza di un bugbear. Il Platch si alimenta delle polveri trascinate dalle correnti sotterranee, quindi è facile trovarlo nelle ampie gole, nelle periferie delle città o nei grandi spazi dell’Eterno Oscuro. Il suo colorito può variare da rosso sangue a violetto. Ogni Platch emana una tenue luminescenza della stessa tonalità del fungo.


Fungo Platch

Fungo Nelnydar[]

Il fungo Nelnydar si nasconde vicino le foci dei fiumi sotterranei e sulle sponde dei grandi mari senza luce. Si nutre in prevalenza di acqua e questo lo rende una presenza frequente soltanto vicino questo elemento, non troppo raro nell’Eterno Oscuro. Sebbene la loro luce azzurrognola possa tradursi in un utile strumento per trafiggere le tenebre eterne del sottosuolo, avvicinarsi troppo a loro comporta un serio pericolo, specie in presenza di creature nemiche. Il Nelnydar infatti secerne una polvere irrespirabile, capace di paralizzare il sistema nervoso delle creature viventi, impedendone il movimento per un breve tempo che può spesso rivelarsi fatale.


Fungo Phorrad[]

I funghi Phorrad sono molto meno comuni dei Platch, ma ne ereditano la forma e la grandezza. Il Platch emana una bianca luminescenza, troppo scarsa per poter gettare una luce consistente nella caverna che li ospita, tuttavia egli nasce dalle pozze sotterranee di Faerzress e ciò lo depura da qualsiasi tossicità. Il Phorrad è l’unico fungo commestibile dell’Eterno Oscuro.


Fungo Phorrad

Fungo Vhaerag[]

I funghi Vhaerag rivelano la loro natura ostile già dalla luce che sprigionano, una consistente opalescenza verdognola, emanata dalle spore acide di cui sembrano pulsare, se osservate per più di qualche secondo. Avvicinarsi ad un Vhaerag innesca automaticamente le difese del fungo, ed il suo acido può corrodere la pelle e logorare le armature.


Fungo Vhaerag

CAPITOLO IV: Guida agli oggetti dell'Eterno Oscuro[]

Oggetti Eterno Oscuro


“Le pareti erano tappezzate di armi esotiche, alcune rilucenti di un aura magica. Molte di esse erano per lo più sconosciute al giovane elfo scuro, essendo abituato alle armi di uso comune della sua razza. Barashed si avvicinò ad un arma appesa ad una parete. Lama ed elsa erano rigidamente avvolte in un involucro di tessuto nero rilucente, come a voler coprire la magica spada da qualsiasi contatto esterno.

“Si dice che questa lama venne posseduta da uno dei signori immondi che presiedettero alla caduta dell’impero di Jarl’Zed. Hai presente?” Chiese il mezz’orco a T’Zarkan. “Bene, un manipolo di abili drow mandati da Almerkain per impossessarsi dei tesori dell’immondo fallì nella missione. Combatterono il potente immondo, ma essendo questi al di sopra delle loro capacità, i mercenari fuggirono. Nel farlo uccisero l’amante del mezzo-demone. Si dice che Almerkain e Zatrax persero altri quattro plotoni di mercenari prima di riuscire a soverchiare le difese del demone, ed i sopravvissuti raccontarono che la lama del demonio si nutriva delle loro carni partendo dall’anima, strappandola dalle viscere del corpo, per poter essere poi calpestati inermi dal suo proprietario.”La mano di T’Zarkan si tese istintivamente verso la spada coperta. La curiosità adesso pungeva il giovane in maniera indicibile.“Le storie raccontate dai bardi però sono a volte esagerate, ed è questo il motivo per il quale Almerkain mi affidò questa lama. Forse perché è di un tipo che i suoi sgherri non utilizzano, abituati alle scimitarre o agli stocchi. Forse perché ha paura che cada in mani sbagliate, o che la sua magia attiri troppi visitatori inopportuni a reclamarla.” Disse Barashed ai due amici, che se ne stavano zitti ad ascoltarlo. “Ma io credo che la ragione sia diversa.

Un brivido corre lungo la mia schiena, ogni volta che, appesa al muro, rimiro questa spada. Lontani sussurri mi giungevano alle orecchie, immote promesse di vendetta sibilate al mio animo nel profondo dei suoi recessi, quando essa, sguainata ed in mostra, troneggiava in questa sala. Credo che la ragione per la quale sia qui è che questa spada è capace di osservare ciò che la circonda. Ed ha la forza per manipolare a suo piacimento gli animi altrui. Sa nutrirsi della forza del nemico cosi come della volontà di chi lo indossa, lasciando che in lui avvampi la fiamma di ciò che più odia il suo spirito. Molti impazzirebbero ad averla al proprio fianco. Vi immaginate un povero schiavo desideroso di voler uccidere i suoi padroni, con tale arma? Se il suo desiderio divenisse folle realtà, avrebbe molto potere fornitogli dalla spada… ma se non fosse abbastanza…? La spada lo condannerebbe a morte…”

Gli occhi di T’Zarkan si tinsero di una smania inesprimibile, attenti e desiderosi di impugnare… o anche solo rimirare tale lama. “Barashed… mostramela, te ne prego…” Il mezz’orco sorrise, porgendola all’amico, mentre Notar cercò un posto nella sala al sicuro dagli eventi terribili che la sua mente stava immaginando. Il mezz’orco rise alla vista dello gnomo delle profondità in cerca di riparo. Nel momento in cui T’Zarkan tolse il velo dalla lama, nulla attirò più i due se non il cupo baluginìo della stessa. Nera, quanto la notte più buia, e al contempo profonda, quanto gli strati dell’abisso. L’elsa era di un innaturale grigiore, attorniata da rilievi di fiamme oscure, quasi come anime che si contorcessero, gettandosi nelle due fauci che culminavano con l’inizio della lama stessa: un unico, affilatissimo blocco scuro, profondo e mortalmente affilato, nero con riflessi violacei, sul quale era inciso in caratteri demoniaci una strana formula arcana. T’Zarkan osservò la spada lunga stringendola forte tra le mani, senza distogliere lo sguardo da essa. Il giovane chiese al mezz’orco: “Cosa… cosa c’è scritto sulla lama?” Le parole sussurrate alla sua mente quasi lo ferirono. La testa prese a vorticargli, mentre il mezz’orco cominciava a tradurle. “E’ un dialetto demoniaco usato unicamente negli strati più profondi dell’Abisso. Recita:

“Voi, che trascorrete la vostra esistenza flagellando la mia anima… io vivrò nell’eternità dei vostri incubi, divorandovi.”

Tratto da “Tempesta di rabbia” di Sergio Roncucci



Arroccati nel profondo dei monti, forgiatori di arme e corazze negli stessi crateri vulcanici in cui dimorano, nani e duergar sono gli indiscussi padroni della creazione di lame ed armature. I drow e gli swirfneblin tuttavia hanno maturato nei loro secoli di oscura permanenza nel buio eterno una singolare bravura nel concepire oggetti di ineffabile potere. Gli swirfneblin hanno imparato a replicare la luce stessa, per poter ferire i predatori, mentre i drow hanno dato fondo alla loro magia ed a quella delle limitrofe Faerzress per dar vita ad oggetti dal potere unico, spesso benedetti dal potere delle loro malvagie divinità.



PIETRA DELL’ACCECAMENTO[]

Questa pietra dalla grandezza del pugno di uno gnomo contiene l’essenza segreta scoperta dagli swirfneblin. La riproduzione della luce solare. L’esplosione di questa pietra al contatto col suolo e capace di accecare tutte le creature, infliggendo danni o accecando le creature che soffrono alla luce. La pietra ha effetto anche sui non-morti, e ciò la rende molto ricercata anche dai mercanti del soprasuolo. Tuttavia, come tutti gli oggetti dell’Eterno Oscuro, è difficilmente reperibile nei reami di luce.


Oggetti drow

ARMI ED ARMATURE DI FATTURA DROW[]

Queste armi di produzione drow possono essere trovate unicamente nelle grandi città drow, poiché la loro magia deriva dai campi d’essenza delle faerzress. A contatto con la luce del sole queste armi ed armature si sciolgono come acqua, tuttavia, in mano ai drow (gli unici capaci di usarle) si rivelano armi/armature +2. le armi a distanza di fattura drow dispongono del talento Tiro Ravvicinato. Unite alle frecce avvelenate queste armi rivelano tutta la loro mortalità.


QUADRELLI AVVELENATI CON VELENO DROW[]

I drow (o almeno la maggior parte di essi) intinge i propri quadrelli in un rarissimo veleno estratto dal cuore spugnoso di alcuni funghi. Questo temibile veleno è in grado di indurre uno stato comatoso nelle creature che non resistono al suo potere. Questo rarissimo veleno è quasi del tutto sconosciuto nelle terre di luce.


SETA DI RAGNO E VESTIGIA DEL RAGNO[]

La seta di ragno è un materiale ricavato dall’indurimento magico di ragnatela di chitina o di ragno gigante. Una volta solidificata la ragnatela garantisce un bonus intrinseco di +2 ai riflessi ed immunità ai sortilegi di ragnatela. Alcune sacerdotesse o drow seguaci di Lloth fanno incantare o addirittura vendono forme ancor più potenti di questa tela, che consente a chi li indossa di lanciare sortilegi di Pelle di ragno o di ragnatela.


LAMA-ARTIGLIO DROW[]

Quest’arma è il frutto di una creazione esclusivamente drow. La lama artiglio è la favorita degli assassini Vhaerauniti, ma viene venduta anche nelle altre metropoli drow. Molti assassini ne utilizzano una per mano ed i suoi effetti sono devastanti.La lama artiglio è un pugnale +1, garantisce al proprietario +1d6 di danno furtivo e +2 danni ad ogni critico. La lama è preferita dai Vhaerauniti poiché non si scoglie al sole come le altre lame di fattura drow.


CORONA DEL POTERE ARACNIDE[]

La Corona del potere aracnide viene indossata unicamente dalle sacerdotesse della Regina Ragno. Essa è un elmo che garantisce alla sua indossatrice un bonus di +5 ad intimidire, immunità alle ragnatele e +2 in carisma, nonostante tutto la sua spettacolarità e grandezza rende la sacerdotessa meno capace di osservare e cercare (-5).


CRISTALLI DI FAERZRESS[]

Le Faerzress generano sovente delle potente pietre cristalline che se lavorate da abili artigiani drow possono trasformarsi in veri e pochi fulcri di potere nodale. Esistono sei diversi tipi di cristalli, e si dice che ognuna delle tre città del sottosuolo disponga di due tipi esclusivi dei sei esistenti. Il loro costo è molto elevato, ma i loro poteri sono senza eguali nelle terre oscure (e probabilmente anche in quelle di luce). I cristalli si distruggono alla luce solare, e devono essere indossati in apposite fasce intorno alle braccia (Occupano lo slot Bracciale).


FERMAGLI DROW[]

I drow di entrambi i sessi, specialmente quelli appartenenti a casati nobiliari, utilizzano dei particolari fermagli peri propri piwafwi magici. In questi fermagli sono infusi vari sortilegi a seconda delle esigenze dei possessori. Esistono quattro tipi di fermagli: Il Fermaglio drow da battaglia, il fermaglio nobiliare drow, il Fermaglio drow delle Ombre ed il Fermaglio drow arcano.


SIGILLI DELLE ACCADEMIE DROW[]

Questi potenti anelli non sono in vendita ma vengono concessi unicamente ai drow che prendono parte ai corsi delle tre accademie di Sharass’Teyl. Ogni accademia dispone di tre diversi tipi di sigilli ed il potere di ognuno di essi cresce a seconda del grado di cui viene rivestito il possessore. I sigilli più deboli vengono donati ai novizi e dispongono di flebili poteri, mentre i più potenti sono riservati ai maestri e dispongono di poteri elevati. I sigilli garantiscono l’accesso alle accademie.


STATUINA DEL POTERE MERAVIGLIOSO, MASTINO D’OMBRA[]

Le statuine del Potere Meraviglioso sono piccole statue di ossidiana scura intrise di energia evocativa. Sfregandole e pronunciando la parola di comando, il possessore può evocare per una volta al giorno un fedele mastino d’ombra che funga come alleato.

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